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1) Dizion. 5° Ed. .
MONDO
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pag.476


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MONDO.
Definiz: Sost. masc. Tutto il creato; Universo.
Dal lat. mundus. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai, di grado in grado, Che di su prendono e di sotto fanno.
Esempio: E Dant. Conv. 255: In massima lode di Sapienzia, dico lei essere madre di tutto qualunque principio, dicendo che con lei Iddio cominciò il mondo ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 235: Conciò sia cosa che dal principio del mondo gli uomini sieno stati da diversi casi della fortuna menati, ec.
Esempio: E Bocc. Laber. 196: In tante migliaia d'anni, quante trascorse sono poichè 'l mondo fu fatto.
Esempio: Piccolom. Instr. Filos. 1 t.: La prima somma natura, overo Dio grandissimo..., nella prima fabrica che ab eterno fece di questa gran machina, che noi per il meraviglioso ornamento che in lei veggiamo mondo domandiamo, con tal distinzione dispose le cose che vi son dentro,... che ec.
Esempio: Dant. E. Procl. Sfer. 2: Altri, come è il nostro Proclo, chiamano mondo tutta questa gran machina, che è composta da dieci cieli e da quattro elementi.
Esempio: Galil. Op. VII, 60: Che tal circonferenza sia poi quella del mondo, o concentrica a quella, sì che il muoversi verso questa sia un muoversi anco verso quella del mondo, ciò non si può affermare se prima non si suppone che 'l centro della Terra.... sia il medesimo che 'l centro del mondo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 62: Su' principj del mondo, quando era fresca la memoria della creazione di esso e quasi sensibile, non si trovò tra le genti chi pensasse ad adorare altri che il vero Dio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 366: Alzando gli occhi tentai di mirare l'universo. Questo, che da' sapienti mondo si chiama, mi fu da prima cagione di molte dubitazioni.
Esempio: Leopard. Poes. 164: Su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle,... e tutto di scintilla in giro Per lo vòto seren brillare il mondo.
Definiz: § I. E in contrapposto a Uomo, a Spirito, e simili, vale Tutte le cose materiali e i fenomeni naturali, che osserviamo intorno a noi. –
Esempio: Petr. Rim. F. 53: Ma io, perchè s'attuffi (il sole) in mezzo l'onde, E lasci Ispagna dietro a le sue spalle E Granata e Marrocco e le Colonne, E gli uomini e le donne E 'l mondo e gli animali Acquetino i lor mali, Fine non pongo al mio ostinato affanno.
Esempio: Giobert. Primat. 310: La scienza rende perpetuo omaggio all'efficacia dell'arbitrio, al principato dello spirito sulla materia e dell'uomo sul mondo.
Definiz: § II. E per Pianeta o Qualsiasi corpo celeste. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 22: Era il giovine topo un di quei tali, Che si stiman filosofi profondi, Che d'intelletto scricciolo su l'ali Volan di là dall'orbite dei mondi.
Esempio: Fosc. Poes. C. 36: E l'arca.... di chi vide Sotto l'etereo padiglion rotarsi Più mondi, e il Sole irradiarli immoto.
Esempio: Mont. Poes. App. 23: Con ammirando incomprensibil moto A te dan laude mille mondi e mille, Che van pei mari della luce a nuoto.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 55: In questo nuovo stato dell'universo avrete tanti uguali, quante saranno le stelle coi loro mondi.
Esempio: Giust. Vers. 14: Di mondo in mondo con sicuri voli Andran l'alme, di Dio candide figlie, Negli spazj e nei soli Numerando di Lui le meraviglie.
Definiz: § III. E figuratam., con relazione a Forma di vita o di esistenza, Convivenza, Consorzio, Stato, ideali. –
Esempio: Leopard. Poes. 112: Quei monti azzurri.... che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio.
Esempio: E Leopard. Poes. 130: Che mondo mai, che nova Immensità, che paradiso è quello Là dove spesso il tuo stupendo incanto Parmi innalzar!
Esempio: E Leopard. Poes. 146: Pare (la bellezza).... Di sovrumani fati, Di fortunati regni e d'aurei mondi Segno e sicura speme Dare al mortale stato.
Definiz: § IV. E per Sistema planetario. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 56: A me similmente dovrebbe piacer più di esser primo in questo mondo nostro che secondo nell'universo (parla il Sole).
Definiz: § V. E per Globo terrestre, la Terra; nel qual senso suole anche accompagnarsi con l'adiettivo Questo. –
Esempio: Dant. Inf. 34: Tu immagini ancora D'esser di là dal centro, ov'io mi presi Al pel del vermo reo che il mondo fora.
Esempio: E Dant. Conv. 202: Dico adunque: Non vede il sol che tutto 'l mondo gira; dov'è da sapere.... come il mondo dal sole è girato. Prima dico, che per lo mondo io non intendo qui tutto il corpo dell' universo, ma solamente questa parto del maro e della terra.
Esempio: E Dant. Conv. 203: Per lui quivi è provato, questo mondo, cioè la terra, stare in sè stabile e fisso in sempiterno.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 26: È fatto (l'orinale) propio come è fatto il mondo; Che, per aver la forma circulare, Voglion dir che non ha nè fin, nè fondo.
Esempio: Tass. Gerus. S. 1, 7: Gli occhi in giù volse, e in un sol punto, e in una Vista mirò ciò ch'in sè il mondo aduna.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 255: Coll'avere il verno di state, la primavera d'autunno, sembrava trasportata all'opposta parte del mondo.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 153: Quel mondo Che regger gli aiutai (ad Ercole) col vecchio Atlante.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 29: Queste cavità non sono a gran pezza cotanto grandi che possa la loro caduta cagionare sensibil moto nel mondo.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 206: Il mondo è fatto così leggero, che questo mantello che porto per custodirmi dalla neve, mi pesa più (parla Atlante).
Definiz: § VI. E poeticam. e con qualche aggiunto determinativo, per Elemento. –
Esempio: Crudel. Rim. 37: Dell'ondoso mondo Al popol notatore Con amo adescatore La dolce vita insidïando giva.
Definiz: § VII. Vale anche Superficie terrestre; e in particolare Quella parte di essa che è abitata o conosciuta. –
Esempio: Dant. Inf. 10: E se tu mai nel dolce mondo regge, Dimmi ec.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Deh, quando tu sarai tornato al mondo,... Ricorditi di me.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 119: Molti di diverse parti del mondo a lui per loro strettissimi ed ardui bisogni concorrevano per consiglio.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 2: Questo Noè ebbe tre figliuoli...: li quali tre figliuoli, le ingenerazioni loro abitarono e riempierono il mondo.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 840: E per questo tradimento finge l'autore che sia l'anima in Cocito e il corpo sia ancor su nel mondo.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 236: Quanto sono maravigliosi gli edificj pubblici e privati.... pieni di ornatissimi marmi forestieri e di pietre singolari condotte in questa città da tutte le parti del mondo.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 298: Hanno trovato (i Portoghesi) l'isole di Molucche..., rigirando il mondo.
Esempio: Dav. Tac. 1, 385: Eranvi uccellami e salvaggiumi di varj capi del mondo.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 18: E questo basti per l'intelligenza d'un tale accidente, forse non mai più inteso per non essersi mai più ne' tempi antichi.... girato il mondo, come ora si gira.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 140: Questo è desso il termine della natura, questo il confine del mondo a settentrione.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 468: Gli uomini scapoli e senza moglie riconoschiamo andare di fiero coraggio adorni e di brio forniti e di spirito, e tutto il mondo, per così dire, correre per loro.
Definiz: § VIII. E in tal senso si usa talora con l'adiettivo Universo mondo, per maggior efficacia. –
Esempio: Vill. G. 29: Però ch'e' Fiorentini erano sudditi ed una co' Romani, e per Romani si trattavano per lo universo mondo.
Definiz: § IX. E per la Superficie terrestre considerata quale si presenta all'occhio, o in relazione a fenomeni tellurici, meteorici, e simili. –
Esempio: Dant. Rim. 176: Passato hanno lor termine le fronde, Che trasse fuor la virtù d'Arïete, Per adornare il mondo, e morta è l'erba.
Esempio: Petr. Rim. F. 6: Quando 'l pianeta, che distingue l'ore, Ad albergar col Tauro si ritorna, Cade vertù da l'infiammate corna, Che veste il mondo di novel colore.
Esempio: E Petr. Rim. F. 42: Orso, e' non furon mai fiumi, nè stagni,... Nè nebbia, che 'l ciel copra e 'l mondo bagni, ec.
Esempio: Med. L. Op. 2, 80: Il mondo è d'ombre e di silenzio pieno.
Definiz: § X. E usato con un aggiunto o un compimento che lo determini, vale Parte di mondo, Regione, Stato, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Non vogliate negar l'esperïenza, Diretro al sol, del mondo senza gente.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 133: Alquanto è da uscire della nostra città.... e,... alquanto delle cose che per l'altro mondo avvenute son, raccontare.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 241: Cominciò l'un di loro a dir che, per certo, di quanto mondo egli aveva cerco, e di quante donne vedute aveva, mai una simigliante ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 22: E del Sole imitando il camin tondo, Ritrovar nuove terre e nuovo mondo.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 296: Fuori di questi stati contenuti nel nostro mondo abitato e conosciuto da noi, aveva egli ridotto sotto il suo imperio un mondo molto maggiore di tutta la parte contata, e forse di tutto il nostro abitato: e queste erano le provincie dell'Isole nuove ec.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 6: A voi, Verrazzano, come a cercatore di nuovi mondi e delle meraviglie d'essi, non posso dir cosa degna della vostra carta.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 216: Questa regione, perchè per la maggior parte si contiene dentro a' termini del mondo temperato..., ha l'aria molto salutifera.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 240: Nella divisione del mondo da essi e da' Castigliani acquistato, fatta da Alessandro VI, restò fermato ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 30: Assistendo l'Imperadore a vederlo colorire una di quelle tele così stimate, chinossi a raccogliere di terra il pennello caduto all'artefice e glielo porse, con quella mano vittoriosa, con cui teneva in freno tutto il mondo cristiano (qui in locuz. figur.).
Esempio: Crudel. Rim. 15: Altri miei figli Nel diviso da noi mondo Britanno Già se n'andaro.
Esempio: Capp. Longob. 64: I Rugi, gli Angli ed i Sassoni, i quali si versarono sul mondo romano al tempo stesso che i Longobardi nostri.
Definiz: § XI. E per Territorio abitato, in contrapposto a Deserto, Solitudine, e simile. –
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 77: Molte volte a coloro ch'erano presso al mondo quasi per uno migliaio o due, o per ispazio d'una dieta, condusse (il diavolo) e menòe a loro le femmine. Ma coloro, ch'erano dilungati dal mondo, ai quali egli non potea fare questo, dimostrava loro in fantasie la bellezza delle dette femmine.
Definiz: § XII. E per Tutti quanti gli abitatori della terra, Genere umano. –
Esempio: Dant. Conv. 385: Si legge di Catone, che non a sè, ma alla patria e a tutto il mondo, nato essere credea.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 217: Non gli trarrebbe dal capo tutto il mondo, che per altro che per male vi si venisse.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 511: Se tutti gli altri uomini avessino auto la paura del tòr donna come voi, sare' di già ispento el mondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 22: Quando ancora io 'l celi a tutto 'l mondo, Celar nol posso alla mia conscïenzia.
Esempio: Bern. Orl. 34, 3: Non mel farebbe creder tutto 'l mondo.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 20: Noi…. comporteremo però che la vilissima feccia del mondo, il rimasuglio di Totila, il dispregio dello universo, non Romani dico, ma Romaneschi, ciò è Greci, Sardi, Corsi, e fuggitivi do le loro patrie, offendino il Sommo Pontefice, dispregino lo imperadore ec.?
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 64: Prima che Cristo venisse a dare esempio al mondo, il mondo fu sì corrotto, che non aveva in tutto sè parte sana.
Esempio: Martin. T. V. 10, 37: Egli stesso giudicherà il mondo con equità.
Definiz: § XIII. E per Gli uomini in generale; La maggior parte, o Una grande parte, degli uomini. –
Esempio: Dant. Parad. 8: E se il mondo laggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 12: Non dispensare o duo o tre per sei…. Addimandò; ma contra il mondo errante Licenzia di combatter ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 80: S'al ben veloce ed al contrario tardo, Dispregiator di quanto 'l mondo brama, Per sollicito studio posso farme; ec.
Esempio: E Petr. Rim. F. 321: Non la conobbe il mondo, mentre l'ebbe.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 214: Gran vergogna e biasimevole del mondo presente.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 167: Quei ciurmadori, i quali, fingendo d'esser sacerdoti e coprendosi col mantello di Santo Antonio, vanno barando il mondo ec.
Esempio: Tass. Gerus. S. 1, 3: Sai che là corre il mondo, ove più versi Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso.
Esempio: Magal. Lett. scient. 107: Il mondo è svogliato e non si può dire che ciò venga da cattiva disposizione.
Esempio: Leopard. Poes. 159: Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante.
Esempio: Giust. Vers. 37: Crede che tocchi Ai preti aprir gli occhi Al mondo gabbato.
Esempio: Lambr. Elog. 93: Il mondo non la curò (la potestà della religione), la spregiò.
Definiz: § XIV. E per L'aggregato di tutti i popoli, di tutti gli stati, della terra. –
Esempio: Giamb. Oros. 145: Cristo.... tutto il mondo con generale pace mise in posa.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 68: In Roma, la quale, come è oggi coda, così già fu capo del mondo, fu un giovane ec.
Esempio: Machiav. Disc. 47: Vedrà un principe sicuro in mezzo de' suoi sicuri cittadini, ripieno di pace e di giustizia il mondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 16: O casta e nobilissima donzella, Del cui ventre uscirà il seme fecondo, Che onorar deve Italia e tutto il mondo.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 283: Di soggiogare io spero Con Temistocle al fianco il mondo intero.
Definiz: § XV. E per La vita degli uomini riuniti in società, ed anche la Società stessa, Consorzio umano. –
Esempio: Dant. Conv. 275: A perfezione dell'universale religione della umana spezie conviene essere uno quasi nocchiere, che considerando le diverse condizioni del mondo e li diversi e necessari ufficj ordinando, abbia del tatto universale e irrepugnabile ufficio di comandare.
Esempio: Vill. G. 3, 12: Intra gli altri cardinali della corte era uno messer Benedetto Guatani d'Alagna molto savio di scrittura e delle cose del mondo molto pratico e sagace.
Esempio: Manett. A. Op. stor. 32: Io vo' che tu intenda, che queste non sono cose nuove nè a te, nè a degli altri, nè debbono parere; perchè questo mondo dà tuttodì e di queste e delle minori e delle maggiori.
Esempio: Machiav. Dis. 188: Avendoci la nostra religione mostra la verità e la vera via, ci fa stimare meno l'onore del mondo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 114: Voi vedete, maestro, in che trescate Noi siamo per amor di questi giovani. S. Che s'ha a far? le son cose che dà 'l mondo.
Esempio: Parin. Poes. 26: Beneficar potrai le genti, e grato Ricompensar di sue fatiche il mondo.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 107: Il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 163: Negli scrittori pagani la generalità degli uomini civili, che noi chiamiamo società o mondo, non si trova mai considerata, nè mostrata risolutamente come nemica della virtù, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 19: Il signor curato è un uomo che sa il viver del mondo.
Definiz: § XVI. E per Condizione delle cose umane, Tendenze e costumi degli uomini, Qualità de' tempi, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Del mondo seppi, e quel valore amai Al quale ha or ciascun disteso l'arco.
Esempio: Pulc. L. Morg. 20, 91: Ed è pur bella cosa il mondo intendere.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 231: A questo io non ero nè sono buono, per bisognare uomo di più discorso, più reputazione, e che s'intendessi più del mondo di me.
Esempio: Varch. Ercol. 101: Quando alcuno, per esser pratico del mondo, non è uomo da essere aggirato, nè fatto fare, si dice ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 201: Noi siamo Oggi in un mondo, ch'e' si darè sette Frate' carnai per un fiorino, sì È spento infra i più prossimi l'amore!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 213: Quando avrai conosciuto il mondo quanto me, vedrai che non son cose da farsene maraviglia.
Definiz: § XVII. Mondo, vale anche Vita del secolo, in contrapposto a Vita religiosa o eremitica. –
Esempio: Nov. ant. S. 12: Io per amore di voi vollendo dello tutto lassare lo mondo e vestirmi di drappi di religione, piacciavi ec.
Esempio: Dant. Parad. 3: Dal mondo, per seguirla (Santa Chiara), giovinetta Fuggi' mi, e nel su' abito mi chiusi.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: Ma poi che pur al mondo fu rivolta,... Non fu dal vel del cuor giammai disciolta.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 9: Del tutto si dispose di non volere più essere al mondo, ma di darsi al servigio di Dio.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 140: Del tutto rifiutando di star più al mondo, si fa monaca.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 140: Io intendo di vivere e morire in questa vita contemplativa e non tornare più al mondo.
Esempio: Med. L. Op. 3, 42: Io vorrei starmi in solitudine, Lasciare il mondo e viver da me stesso, La corte, ec.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 335: Li rimane a questo fratello la dote che li lasciava il padre se andava al mondo.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 116: Rinunziò ad Astolfo suo fratello il regno, e ritirossi dal mondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 126: Come! il tal si fa frate? oh, oh, mi scusi, è una stivaleria lasciare il mondo!
Esempio: E Guadagn. Poes. appr.: Quando al mondo ritornar pretese (il Battista), Entrar da' Erode, e render manifesta La verità, non ci lasciò la testa?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 209: Le veniva in mente che molte di loro eran destinate a vivere in quel mondo dal quale essa era esclusa per sempre, ec.
Definiz: § XVIII. Mondo, nel linguaggio degli Ascetici, significa, I beni terreni, gli onori, la potenza, e tutto ciò che nella convivenza sociale allontana l'uomo dalla perfezione della vita cristiana; e più in generale, I comodi e i piaceri della vita. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 7: Noi avemo quattro nemici: il diavolo, e questo è il diritto nemico; il secondo si è il mondo; il terzo la carne; il quarto l'uomo medesimo.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 9: Il mondo non piglia mai, e non lega, se non chi 'l tocca: e quanto più il tocca e più vi s'accosta più il piglia e meno avaccio si scioglie.
Esempio: Stor. Barl. 45: Chi è una volta abbandonato a cupidigia e a gli altri diletti del mondo, e' se ne parte malvolentieri.
Esempio: Dant. Purg. 23: Indi m'han tratto su li suoi conforti, Salendo e rigirando la montagna Che drizza voi che il mondo fece torti.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 45: L'ammirazione era grandissima per tutta la città, di questa reale famiglia, che s'erano così spogliati del mondo.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 11: Il valente uomo, pensando che già questo suo figliuolo era grande, ed era sì abituato al servigio di Dio, che malagevolmente le eose del mondo a sè il dovrebbono ornai poter trarre, seco stesso disse: ec.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 449: Su, Padre carissimo, diamo de' calci al mondo con tutte le pompe, delizie e ricchezze sue.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 82: E il fervente Giovanni di nuovo la cominciò a confortare che rifiutasse realmente il mondo con ogni suo falso piacere.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 2, 11: Senza indugio determinò di rinunziare al mondo e consecrarsi alla vita monastica.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 465: Sapete che tre nimici abbiamo terribilissimi, e sono il mondo, la carne, il dimonio. Questo fanno i padri cristiani.... dopo aver promesso nel battesimo di rinunziare al mondo e al demonio.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 63: Il quale, con alto avvedimento, conobbe esser vantaggiosa condizione dell'uomo l'aver guerra col mondo, pace con Dio.
Esempio: Fag. Rim. 1, 45: La ragazza vuol dare un calcio al mondo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 179: Anche lei poteva maritarsi, abitare un palazzo, godersi il mondo ec.
Definiz: § XIX. E usato a denotare Il luogo o il tempo della dimora dell'uomo finch'è vivo; e in tal senso si accompagna spessa con l'adiettivo Questo, o con altro aggiunto. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Ringrazio lui Lo qual dal mortal mondo m'ha rimoto.
Esempio: E Dant. Conv. 158: Meglio sarebbe alli miseri Grandi matti, stolti e viziosi essere in basso stato, chè nè in mondo nè dopo la vita sarebbon tanto infamati.
Esempio: E Dant. Conv. 340: La sesta si è Amativa d'onore, la qual è moderatrice e ordina noi agli onori di questo mondo.
Esempio: Esop. Fav. M. 168: Non facendo comparazione del vile prezzo dello stato del mondo alla preziosa derrata di libertà de' beni di vita eterna.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 148: Si chiama la congregazione de' cristiani che sono nel mondo la chiesa militante.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 415: Parato, in questa ed in qualunche altra cosa io possi in questo mondo, sempre a' piaceri e comandamenti della V. M.
Esempio: Sassett. Lett. 4: Per spiccarsi il più che lor sia possibile di questo mondo, hanno a male in quello stante (del morire) il vedersi avanti quelle cose dalle quali dolcemente erano tenuti in questa vita.
Definiz: § XX. E usato con qualche aggiunto o determinazione, prendesi per Ciascuna delle tre sedi, di pena di espiazione o di premio, assegnate, secondo la credenza dei Cristiani, alle anime dei defunti. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Or discendiam quaggiù nel cieco mondo.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Cosa ch'io possa.... Voi dite; ed io farò per quella pace, Che, dietro a' piedi di sì fatta guida, Di mondo in mondo cercar mi si face.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Giù per lo mondo senza fine amaro.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Ben ch'io fossi Presso di lei e nel mondo felice!
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 5, 62: Tu te n'andrai con gli altri al mondo ceco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 96: Ti seguirò, quando abbi il destrier teco, Ne l'alta luce e giù nel mondo cieco.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 16: Que' tre mondi (della Divina Commedia) non possono essere subbietti di favola comica, per moltissime contradizioni che nol consentono.
Definiz: § XXI. E per La gente, Il pubblico, in mezzo a cui ciascuno vive; Tutte insieme quelle persone da cui uno è conosciuto. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 156: Il mondo e la fortuna dànno noia solamente a coloro che non sanno guidare la vita loro.
Esempio: Tass. Lett. 3, 31: Ho molte cagioni di lamentarmi del mondo e di dolermi di me stesso.
Esempio: Red. Lett. 1, 439: Ho perduto molto più di quello che il mondo può immaginarsi.
Esempio: E Red. Lett. 3, 134: Quantunque io faccia professione di stoico, io non son però tanto immerso nello stoicismo, quanto il mondo si crede.
Esempio: Panant. Epigr. 144: Il mondo, già, vuol sempre criticare; Quel che ci torna d'ora in poi facciamo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 203: Lasciar che il mondo formi un tristo concetto della mia condotta.
Definiz: § XXII. E per Gente volgare, Volgo. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 355: Un povero gentiluomo, secondo il volgare falso del mondo, ma vizioso.... stava sempre in contado ec.
Esempio: Leopard. Poes. 134: Ride ai lor casi il mondo A cui pace e vecchiezza il ciel consenta.
Definiz: § XXIII. E usato a denotare Moltitudine insieme raccolta, per un determinato fine od effetto. –
Esempio: Lucan. volg. 198: Lassali andar a contrattare. Perchè tieni tu lo mondo qui?
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 11: Marsilio è qua, che t'arreca il tributo Coll'arme, e 'l mondo con esso è venuto.
Esempio: Bern. Orl. 45, 51: Trentadue re si son già congregati, Ognun della sua gente un mondo mena.
Definiz: § XXIV. Prepostogli l'articolo indeterminato, vale Numero straordinario, Quantità grande, di checchessia. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 27: Questi.... vogliono che sia detto da Iano, il quale venuto in questo paese ci collocasse un mondo di colonie.
Esempio: Dav. Tac. 1, 329: Camerino ebbe pochi accasanti, e di crudeltà private più che di latrocinj: Silvano n'ebbe un mondo.
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XV, 248: La cagione dello sforzamento della forma per lo più suole avvenire dal non essere imbossolata bene, la qual fattura richiede un mondo di diligenze, che ec.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 139: Al merito di quell'animoso Mandarino.... danno un mondo di pregiatissime lodi.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 511: La perfezione delle lingue sintetiche.... dipende da un mondo di sottili e minute avvertenze, che ec.
Definiz: § XXV. E per Numero indeterminato di persone, purchè s'intenda che non sia esiguo. –
Esempio: Metast. Dramm. 4, 23: Nè v'era (il credo appena) Di tanto già seguace mondo un solo, Che potesse a Pompeo chiuder le ciglia.
Definiz: § XXVI. E per Tutto quel territorio, Tutta quella parte, di cui si parla. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 28: E una altra cosa vi so dire, che nollo credere, e pure è vero, egli si è la gran quantità di melarance, che n'è pieno il mondo, che se ne dà per uno danaio più che vo' potete portare.
Definiz: § XXVII. Mondo, accompagnato da un aggiunto o da un compimento che esprima qualità o condizione di persone, vale Tutte insieme le persone che hanno a comune detta qualità o condizione, Il ceto di esse. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 146: Uomo, forse, oltre a quanti ne abbia avuto il mondo de' letterati, vaghissimo e presso che non dissi perduto dello studiare.
Esempio: Segner. Incred. 346: Il demonio.... ha distillati tutti gli antichi veleni ereticali, già quasi rancidi, per estrarne una quint'essenza di tossico più mortale e per darla a bere a tutto il mondo cristiano.
Esempio: E Segner. Incred. 350: Se ciò che crede il mondo cattolico fosse falso, come non si sarebbono nel corso di tanti secoli palesate a quest'ora le sue finzioni?
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 12: Se ho.... discoperta la verità, essa saprà sostenersi per se medesima, e far in guisa che, senza nuove repliche, tutto il mondo letterato la riconosca.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 302: Parlo del mondo politico, non dell'altro; chè la popolazione di Torino mi serbò l'affetto suo sino all'ultimo.
Esempio: Capp. Econ. 376: Questo mondo manifatturiero è nuova creazione; società nascente, ancora non ha bene equilibrato le sue forze, ec.
Definiz: § XXVIII. E accompagnato da un compimento denotante cose, serve anche a indicare La totalità di queste. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 399: Non solamente godendo il titolo di semplice accademia, ma accresciuta ancora dal suo glorioso fondatore di quello d'università, per potersi trattare e trattarsi in essa da chi che sia il giro e 'l mondo universo delle scienze, non senza ragione dovea seguire le grandi università ec.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 182: Come.... di quel picciolo numero di lettere o di elementi del parlare facendosi combinazioni infinite, si componga il bel mondo del sapere.
Esempio: Giobert. Primat. 129: L'innovare opportunamente nel metodo, come lo scoprir nuove attinenze nel mondo delle idee, è dato solo agli spiriti forniti di molta vena speculativa.
Definiz: § XXIX. E usato con un aggiunto, ch'esprima qualità di cosa, serve a indicare La totalità di quelle cose che hanno a comune la qualità indicata. –
Esempio: Galil. Op. VII, 38: Uscendo, per così dire, del mondo sensibile e ritirandosi al mondo ideale, comincia ec.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 370: Di pari è impossibile trovare i puri elementi nel mondo naturale e le pure virtù nel mondo politico.
Esempio: Segner. Incred. 134: Questa medesima permissione di sì numerosi disordini nel mondo nostro morale non è un cieco abbandonamento degli affari umani alla sorte, ma ec.
Esempio: Magal. Com. Inf. 9: Parlando della sua donna, dice ch'ella fa l'idea che Iddio si propose quando creò il mondo sensibile.
Esempio: Zanott. F. M. Forz. attratt. 12: Collocando noi queste (idee) e riponendole ognuna in una certa parte di tempo, come anche in una certa parte di spazio, venghiamo a formare in noi medesimi una bellissima imagine del mondo esteriore.
Esempio: Giobert. Bell. 73: Nel mondo esteriore.... il sensibile è senza l'intelligibile.
Esempio: E Giobert. Rinnov. 2, 460: Le quali (le leggi regolatrici degli eventi) sono così ferme e stabili pel mondo morale e sociale, come pel corporeo; stante che ec.
Esempio: Lambr. Elog. 55: Pur troppo questa congiunzione e contemperanza delle due forze, che muovono il mondo morale, è rara sopra la terra.
Definiz: § XXX. Mondo, con qualche aggiunto che lo determini, serve a indicare Tutti insieme gli uomini viventi in determinati tempi o luoghi, per rispetto principalmente alla loro civiltà, storia, modo di pensare o di sentire, e simili. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 122: Che avrebber eglin detto que' famosi saggi del mondo civile, se avessero veduto l'ordine di comporre una republica generale, tenuto a' moderni tempi da' Sguizzeri e dagli Olandesi?
Esempio: Leopard. Pros. 1, 233: Tutto il mondo civile sarà pieno del nome suo.
Esempio: Giobert. Rinnov. 1, 624: Fatto papa, pose (Pio IX) mano all'opera; e in quella tristizia del mondo gregoriano fu solo a volere il bene: da ciò la sua grandezza.
Esempio: E Leopard. Pros. 2, 304: Vane forse non sono queste speranze; poichè a costo del vecchio mondo che ho descritto ne sorge (in Piemonte) un nuovo sotto i liberi influssi, netto della corruzione gesuitica che infettò le generazioni mature, senza escludere i liberali.
Esempio: Capp. Longob. 57: Quanti misteri dell'antico mondo.... non traspirano da quelle sole parole di Tacito dov'egli racconta del culto d'Iside in Germania?
Definiz: § XXXI. Mondo è nome di una carta del giuoco dei germini o tarocchi. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 260: Bisogna che, quasi fattosi barbero imbriaco, e' corra a dispetto del mondo, delle trombe, del matto, del diavolo e di tutto 'l mazzo de' germini.
Esempio: Not. Malm. 2, 664: L'ultime cinque (carte) fino a 40 non ànno numero, ma si distingue dalla figura impressavi la loro maggioranza, che è in quest'ordine: stella, luna, sole, mondo e trombe, che è la maggiore e sarebbe il numero 40.
Definiz: § XXXII. I due mondi, è modo enfatico, che vale Tutta quanta la terra, cioè Il mondo antico e il mondo nuovo. –
Esempio: Leopard. Paralip. 1, 34: Leggi e Stati sapea d'entrambi i mondi.
Definiz: § XXXIII. Il mondo di là, vale Il luogo destinato alle anime dei trapassati, L'altra vita. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 546: Vegliate, perchè non sapete in qual ora sia per venire il Signor vostro a chiamarvi al mondo di là.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 103: A volere le cose del mondo di là far credere agli uomini senza contrasto ed acquistare sopra di essi vera fede ed autorità, erano solo i figliuoli degli iddii sufficienti.
Definiz: § XXXIV. L'altro mondo, ed anche Quell'altro mondo, vale lo stesso che Il mondo di là. –
Esempio: Vill. G. 344: Molti per morte n'andaro a saper novelle dell'altro mondo con gran pianto e dolore a tutta la città.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 314: Io son Tingoccio, il qual, secondo la promession che io ti feci, sono a te tornato a dirti novelle dell'altro mondo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 165: Acciò che tu del disidero degli occhi miei possi maggior certezza nell'altro mondo portare, che ec.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 47: Manderà (Cristo) maggiore flagello assai sopra di voi, che non ha fatto sopra li passati, e perderete questo mondo e l'altro.
Esempio: Galil. Op. VII, 35: Predicavano che quello che le avesse manifestate era tormentato nell'altro mondo.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 411: Le belle cose poi, le quali Socrate disse nella prigione disputando cogli amici, dell'immortalità dell'anima e dello stato dell'anime separate dal corpo nell'altro mondo ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 243: Certamente tu sei una delle celesti ninfe riserbate alla consolazione degli eletti nell'all'altro mondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 316: Per dare all'uno e all'altro moribondo Il passaporto per quell'altro mondo.
Definiz: § XXXV. Mezzo mondo, e Mezzo il mondo, usato assolutam., vale Numero grande di persone; e men comunemente usato con un compimento di cose, vale Gran quantità di esse. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 81: Inimicato da mezzo il mondo, continuò per necessità la nostra amicizia.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 231: Ella (la vela) prende a scherno le correnti più rapide che si trovin ne' fiumi più rovinosi e più grandi, i colpi del mare più burrascoso, i mezzi mondi di peso, de' quali l'industria umana la carica, mentre chiude veri mezzi mondi di mercanzie tutte pesanti ne' ventri di quelle navi che ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 177: Senza litigare, Mezzo mondo staria senza mangiare.
Definiz: § XXXVI. Vale anche Gran parte della terra, Molti luoghi. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 219: La buona Anastasia, A cui da mezzo mondo arrivan lettere, Avrà poi tempo di guardar la mia?
Definiz: § XXXVII. E anche Distanza grande, Lungo tratto. –
Esempio: Real. Franc. B. 2, 343: Quanto siamo noi di lungi a quello paese, donde voi mi levasti? Disse uno de' mercatanti: E' ci è in mezzo mezzo il mondo.
Definiz: § XXXVIII. Mondo angelico, e Mondo intellettuale, si disse talvolta La parte più eccelsa dell'universo, dove supponevasi che avesse sede Dio e gli Spiriti celesti. –
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 67: Generalmente [la macchina dell'universo] è divisa in tre mondi: intellettuale, da' teologi detto angelico; celeste, che è da quello sino alla luna; e sublunare, da questa in giù.
Esempio: E Giambull. P. F. Lez. 70: Similemente ancora, abbiamo noi l'acqua nel nostro mondo; nel celeste è la luna padrona e governatrice di tutte l'acque terrene, e nello angelico, la mente cherubica.
Esempio: E Giambull. P. F. Lez. appr.: Nel mondo intellettuale è Dio, somma e prima unitade, che, senza muoversi, muove i nove cori degli angeli a se medesimo.
Definiz: § XXXIX. Mondo antico, o Mondo vecchio, vale Quella parte della terra che era conosciuta dagli antichi, e che comprende l'Europa, l'Asia e parte dell'Affrica. –
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 285: Avanti alla scoperta delle Indie si Orientali che Occidentali, il mondo vecchio aveva poco oro e poco argento.
Esempio: Capp. Longob. 123: Essi (i popoli settentrionali) accampati sul mondo antico, lo dominarono con la forza per ben mille anni, ec.
Definiz: § XL. Mondo celeste, nel linguaggio dei filosofi, si usò a indicare, secondo la cosmografia degli antichi, Tutti insieme i pianeti e i cieli. –
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 68: Così ancora nel mondo celeste, il sole collocato nel mezzo ha tre pianeti da una banda, e tre da un'altra.
Esempio: E Giambull. P. F. Lez. 70: Nel mondo intellettuale è Dio...; nel celeste è il cielo empireo quietissimo, che muove i nove inferiori, cioè il cristallino, lo stellato, e le sette sfere de' pianeti; e nello inferiore o più basso, dove noi siamo, abbiamo la materia prima ec.
Definiz: § XLI. Mondo della Luna. –
V. Luna, § XXIV.
Definiz: § XLII. Mondo galante, Mondo elegante, Bel mondo, Gran mondo, e simili, si usano a denotare La società, I ritrovi, e simili, di persone che menano vita signorile e sfarzosa. –
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 1, 2: L'usanza che avete voi altri signori italiani di tener le fanciulle lontane da ogni conversazion d'uomini.... non può fare a meno di non renderle alquanto legate, timide ed inesperte sul principio che entrano nel gran mondo.
Esempio: Parin. Poes. 19: E fuora uscendo Di cotesto a ragion detto bel mondo, Tu tra i severi di famiglia padri Relegato ti giacci ec.
Esempio: Panant. Paret. 43: Questa per tante giovani persone, E per le belle del mondo galante Sarebbe una buonissima lezione.
Definiz: § XLIII. Mondo inferiore, nel linguaggio dei filosofi si usò a indicare l'aggregato dei quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco; detto anche Mondo sublunare. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 2, 3: E tanto bello, tanto onorevole e magnifico pensiero il considerare circa i governi publichi, da' quali dipende il bene essere, la salute, la vita degli uomini e tutte le azioni egregie che si fanno in questo mondo inferiore, che ec.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 426: Della materia prima.... si compongono tutte le cose sullunari di questo mondo inferiore.
Esempio: E Varch. Lez. Accad. 428: Compongono essi (i quattro elementi) prima, come parti, tutto il mondo inferiore: e poi mediante le mistioni loro tutte le cose che nel mondo inferiore ritruovano.
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 70: Nel mondo intellettuale è Dio...; nel celeste è il cielo empireo quietissimo...; e nello inferiore o più basso, dove noi siamo, abbiamo la materia prima, fondamento principale di lui, ec.
Definiz: § XLIV. Mondo intellettuale. – V. § XXXVIII.
Definiz: § XLV. Mondo interiore, vale le Potenze spirituali dell'uomo. –
Esempio: Lambr. Dial. Istr. VI: Si vuole perciò contemplare più attentamente questo nostro misterioso mondo interiore, per meglio conoscere le condizioni e le forze in genite della mente umana ec.
Definiz: § XLVI. Mondo muliebre, con maniera latina, ed anche Mondo donnesco, si usa a denotare Tutto ciò che serve alle donne per abbigliarsi e adornarsi. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 143: Se ella mi trova un verso solo fatto, non dirò per Li rottura o per lo smarrimento d'un orivolo..., ma d'un orecchino.... o d'alcuno di quei tanti arnesi del mondo muliebre, che Giuditta messe in campo contro il Generale degli Assirj, io mi contento ec.
Esempio: Cocch. Matrim. 43: Per supplire alle spese noiose infinite della famiglia e bene spesso alle sciocchissime vanità del mondo muliebre.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 2, 470: Avendo.... assai, che avrebbono potuto logorare in abbigliamenti e gale e mondo donnesco, amarono meglio di consumarlo in servizio di Gesù Cristo e de' suoi Apostoli.
Definiz: § XLVII. Mondo nuovo, è Quella parte della terra che si cominciò a conoscere con le scoperte di Cristoforo Colombo; e comprendeva da prima l'America sola, oggi anche l'Oceania. –
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 11: Non sappiamo noi.... che sotto lo Equinozziale.... vi sono ancora gli amplissimi regni di Gambra, di Ginega.... e nel nuovo mondo una gran parte di essa Ameriga?
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 297: Dico adunque, tornando a raccontare le provincie trovate nel mondo nuovo, che Cristoforo Colombo genovese, ec.
Esempio: Salv. Spin. 1, 1: Col quale, appena ha un anno, era ritornato dal mondo nuovo.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 5: Credere il mondo nuovo esser tanto da lungi o separato dal vecchio, che vi si vada navigando per aria.
Esempio: Segner. Paneg. 1, 273: Tutto l'acquisto del Mondo nuovo, quant'egli è grande, non è gloria de' mendicanti?
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 18: Nissun imperatore romano fu più potente di lui (di Carlo V); le regioni del Nuovo Mondo compensando ciò che a lui era scemato dall'ampiezza dell'antico imperio dei Romani.
Definiz: § XLVIII. Mondo nuovo, dicesi anche Una cassetta fornita di lenti, attraverso alle quali i giocolieri, venditori ambulanti, o simili, fanno osservare diverse vedute di paesi, che mediante un congegno possono via via cambiare. −
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 8, 32: Non con tanto stupore i putti ammirano In piazza il mondo nuovo de' birbanti, Che con quel ferro, che da un canto girano, Fan veder maraviglie ai circostanti.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 480: Qui tratta di quelli bagattellieri che mostrano il mondo nuovo.
Definiz: § XLIX. Mondo piccolo, o minore, si usò dai filosofi per intender l'Uomo; detto comunemente, alla greca, Microcosmo. −
Esempio: Bern. Orl. 46, 1: Colui che pose nome piccol mondo All'uomo, ebbe d'ingegno un ricco dono.
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 73: L'uomo, da' filosofi chiamato il mondo minore, non è solamente questo corpo che noi veggiamo, o quella anima che lo governa, ma il composto di amendue.
Esempio: E Giambull. P. F. Lez. 149: Qui non voglio altrimenti distendermi a dimostrare come.... nel mondo piccolo ancora cioè nello uomo si truovino in un certo modo tutte e tre le cose predette.
Esempio: Not. Malm. 2, 626: Allude.... all'essere stato l'uomo nominato da' Greci mondo piccolo, μικροκόσμος.
Definiz: § L. Mondo sublunare, vale lo stesso che Mondo inferiore; ma si usa anche semplicemente per Terra. −
Esempio: Dant. E. Procl. Sfer. 2: Altri chiamono l'aggregato de' quattro elementi mondo sublunare.
Esempio: Mont. Poes. App. 71: Nel mondo sublunar, che pazzi aduna D'assai maggiori, avviene altro accidente.
Definiz: § LI. Mondo superiore, si dissero Tutte insieme le sfere celesti. −
Esempio: Cavalier. Sfer. Astr. 5 tit.: Il mondo superiore, cioè il cielo, si muove circolarmente.
Esempio: Segner. Incred. 173: Adunque come non si vergognano i genetliaci di attribuire effetti così diversi a quella parte di mondo superiore che in sè non ha veruna diversità, per minima ch'ella sia, ma l'ha soltanto nella fantasia de' mortali?
Definiz: § LII. Nostro mondo, si dice per intendere tanto la Terra tutta, quanto Quella parte di essa che era nota prima della scoperta dell'America.
Definiz: § LIII. Tutto il mondo, vale propriamente l'Universale degli uomini; ma prendesi anche per Grande parte di essi. −
Esempio: Dant. Inf. 30: Ricorditi, spergiuro, del cavallo,... E sieti reo, che tutto il mondo sallo.
Esempio: Petr. Rim. F. 52: La mensa ingombra Di povere vivande, Simili a quelle ghiande, Le qua' fuggendo tutto 'l mondo onora.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 149: Io t'ho tanto per fama ricordare Sentito a tutto il mondo, che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 28: La donna di sapere ebbe disio, Chi fosse il negromante ed a che effetto Edificasse in quel luogo selvaggio La ròcca, e faccia a tutto il mondo oltraggio.
Esempio: Cellin. Vit. 73: Era di già tutto il mondo in arme.
Esempio: Dav. Lett. LXXII: La fiorentina [lingua] fu alzata da' suoi tre lumi a tanta perfezione, che tutto 'l mondo s'è volto ad imitarli.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 248: Pel genere delle sue composizioni e per la chiarezza del suo stile egli (il Metastasio) andava per le mani di tutto il mondo.
Definiz: § LIV. Dicesi pure per Gran numero di persone, Gran quantità di gente; ed anche Ogni sorta o qualità di persone, che appartengano a un determinato paese, o simile. −
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 238: Poco giova se l'uomo guadagnasse tutto il mondo predicando, se egli dannasse sè mal vivendo.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 189: Le campane sonavano, e tutto il mondo era tratto.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 106: Tutto il mondo qua ti veggo a petto.
Esempio: Poliz. Pros. 75: Giunsi a Gruopina, e presi la possessione della Pieve, con grande unione e satisfazione di tutti questi popolani. Era concorso qui tutto el mondo.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 14: Era concorso tutto il mondo in Firenze, per vedere quello atto sì degno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 65: Ode da tutto 'l mondo che la parte Del re Agramante fu, che roppe prima.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 364: Tutto il mondo discorre; e chi ci mette in cielo, chi nell'abisso.
Esempio: E Car. Lett. fam. appr.: Tutto il mondo scusa il Duca d'esser Franzese, e ne dice bene, e ne spera meglio.
Definiz: § LV. E per Ogni punto, Qualsiasi parte, di un determinato territorio. −
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 28: E le legne si vendono a peso, e sono legne di ramerino; che n'è pieno tutto il mondo, e sonvi boschi, come costà i querciuoli e più.
Definiz: § LVI. Anni del mondo, nel linguaggio dei Cronologi, sono gli anni contati dalla creazione del mondo, e propriamente secondo il computo ebraico. −
Esempio: Manfred. Elem. Cronol. 72: Gli Ebrei de' nostri tempi comunemente si servono dell'epoca della creazion del mondo, e da essa contano i loro anni, che diconsi anni del mondo.
Definiz: § LVII. Donna di mondo. −
V. Donna, § XXXV.
Definiz: § LVIII. Età del mondo, nel linguaggio più propriamente usato per la Cronologia, vale Serie di anni che è da un grande avvenimento a un altro; Epoca. −
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 163, 2: L'età del mondo sono.... sette. La prima ebbe suo cominciamento dalla creazione del mondo, e durò fino al diluvio universale. La seconda ec.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 50: I veri figliuoli d'Abramo abbracciano ambedue i testamenti e tutte le età del mondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 197: Quindi le età del mondo aggiunger bramo; La statistica poi d'ogni regione.
Definiz: § LIX. Femmina di mondo
V. Femmina, § VII.
Definiz: § LX. I sette miracoli del mondo, e più comunemente Le sette maraviglie del mondo. −
V. Miracolo, § XI, e Maraviglia, § VII.
Definiz: § LXI. Parte del mondo. −
V. Parte.
Definiz: § LXII. Principe, o simili, di questo mondo, secondo proprietà biblica, vale Demonio. −
Esempio: Bibb. N. 9, 541: Ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori.
Esempio: E Bibb. N. 10, 242: Noi non avemo a combattere pur solamente contra la carne e contra il sangue, ma eziandio contra li principi e potestati, contra li rettori di questo mondo.
Esempio: Martin. T. N. 2, 435: Non parlerò ancor molto con voi: imperocchè viene il principe di questo mondo e non ha da far nulla con me.
Definiz: § LXIII. Ragion di mondo, dicesi La necessità naturale, secondo la quale i vecchi, di solito, premuoiono ai giovani: più spesso nella maniera A ragion di mondo. −
Esempio: Grazz. Comm. 119: Ella si starà così tanto che muoia suo padre o Giovangualberto; chè, a ragione di mondo, ci sono stati assai più che la parte loro.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 277: Duolsi non essersi per divino giudizio osservata quella, che noi diciamo ragion di mondo, che chi prima nacque, premuoia.
Definiz: § LXIV. Onde A ragion di mondo, vale anche Secondo verosimiglianza, Ragionevolmente, e simili. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 154: Che potrestù fare, che a ragione di mondo non pesi dieci once?
Esempio: Cellin. Vit. 346: Voi sapete che l'opera era prima mia, e che a ragion di mondo gli era passato il tempo che nessuno non ne doveva più parlare.
Esempio: Salv. Spin. 3, 3: Egli, a ragion di mondo, dovendo venir per fare un cotal misfatto, ci dovrà comparire armato.
Definiz: § LXV. Re del mondo, Signore del mondo, Principe, del mondo, sono locuzioni usate per intendere Dio. −
Esempio: Bibb. N. 8, 627: E Maccabeo, avendo invocato il grande principe del mondo, il quale senza bastie, macchine e ingegni al tempo di Iesu precipitò Gerico, andò con grande impeto verso le mura.
Esempio: Tass. Gerus. S. 1, 11: Ma poi ch'ebbe di questi e d'altri cori Scorti gl'intimi sensi il Re del mondo, Chiama a sè ec.
Definiz: § LXVI. Regina del mondo, Signora del mondo o Donna, del mondo, sono locuzioni usate per intendere Maria Vergine. −
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 163: La qual chiesa, quando Francesco la vide così stare per la grande devozione ch'egli avea alla donna del mondo, sì pensò di racconciarla.
Definiz: § LXVII. Tutto quel del mondo, si dice familiarmente per Quel più che uno possa dare o fare, o che altri possa sperare. −
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 2: Quando mai lo forzassero,... ch'una picciola Somma gli dia per dota, fia (credetemi) Tutto quello del mondo.
Definiz: § LXVIII. Al mondo, è maniera avverbiale che vale Nella vita, Sulla terra; più comunemente Nel mondo. −
Esempio: Dant. Inf. 8: Quei fu al mondo persona orgogliosa.
Esempio: Petr. Trionf. 440: Agamennon e Menelao, che in spose Poco felici, al mondo fér gran risse.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 123: Io ho per la tua fede combattuto,... Mentre ch'al mondo son quaggiù vissuto.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 43: Io ritrovai molti ch'io avea conosciuti al mondo uomini e donne.
Esempio: Leopard. Poes. 103: Qualunque cosa al mondo Grato il sentir ci fa.
Definiz: § LXIX. E usasi spesso a dar più forza all'espressione in frasi negative. −
Esempio: Dant. Inf. 2: Al mondo non fur mai persone ratte A far lor pro e a fuggir lor danno, Com'io ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 232: Null'al mondo è che non possano i versi.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 137: Io non so al mondo persona, a cui io questo facessi se non a voi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 53: Vien Fiordispina di poco intervallo Con feste incontra.... E con sì allegro viso e sì giocondo, Che più gioia mostrar non potria al mondo.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 51: Colui il quale se ne ricorda è grato senza una spesa al mondo.
Esempio: Salv. Granch. 5, 3: Dove tu non esca Del compito che io ti darò, Non ci sarà uno scrupolo al mondo.
Esempio: Cellin. Vit. 462: Dei Persei ei non troverrebbe forse uomo al mondo che gnele sapessi fare.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 292: Non posso dire a V. S. Reverendissima quanto io resti offeso dal nostro Monsignor della Casa, che senza un proposito al mondo entri a biasimare Dante.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 1, 455: Avendo gli atti publici innanzi, senza un disagio al mondo ne cavava tutte queste particularità.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 15, 79: Fu sempre la Sandraccia una merlotta Che al mondo altro di far non dilettossi, Che con questo e con quello a zucca rotta.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 77: Graffiavansi gli occhi fratelli e fratelli,... per discacciarsi l'un l'altro, senza una compassione al mondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 57: Credo certo che al mondo non si dia Un naso come questo, che innamori.
Definiz: § LXX. E con certi verbi, come Avere, Essere, Nascere, e simili, si usa per dare maggiore efficacia ad una frase affermativa. −
Esempio: Dant. Rim. 82: Guastando ciò, ch'al mondo è da lodare In gentil donna.
Esempio: Tav. Rit. 498: Ed era il più tristo re ch'avesse al mondo.
Esempio: Petr. Rim. F. 3: Natura e 'l luogo si ringrazia, Onde sì bella donna al mondo nacque.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 129: Tutti nascemo con peccato, E ciò che nasce al mondo, nasce cieco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 42: Che aver può donna al mondo più di buono, A cui la castità levata sia?
Esempio: Alam. L. Flor. 4, 6: Bramerei che mi fussero Dati due tai figliuoli e che mi devessero spendere Il mezzo di quanto ho al mondo.
Esempio: Chiabr. Ang. 15: Malediceva il dì, ch'al mondo nacque.
Esempio: Galil. Op. VII, 40: Aristotile accenna, un solo esser al mondo il moto circolare.
Esempio: Segner. Pred. 500: Pregovi a dirmi, com'è dunque possibile, che si vegga al mondo un prodigio, per una parte sì strano, per l'altra così frequente, ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 38: Molti vi son, cui grave noia preme D'essere al mondo in basso stato occulti.
Definiz: § LXXI. Al mondo, usasi pure come maniera rafforzativa con alcuni adiettivi che esprimano esclusione. −
Esempio: Petr. Rim. F. 226: Send'io tornato a solver il digiuno Di veder lei, che sola al mondo curo, ec.
Esempio: Pulc. Luc. Giostr. 79: Aveva nello scudo a mezzo il petto Un balascio ch'al mondo è forse raro.
Esempio: Bellin. Bucch. 130: S'è fatta un gabinetto di sua mano, Unico al mondo per le gemme e l'or.
Esempio: Leopard. Poes. 135: Bella Morte, pietosa Tu sola al mondo dei terreni affanni.
Definiz: § LXXII. Dell'altro mondo, usato a modo di aggiunto, e detto di checchessia, vale Tale da non averne esempio in questo mondo, Incredibile, Straordinario; ma per lo più ha senso dispregiativo. −
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 288: Benchè non si legga ch'egli fosse crudele co' beccafichi, si può nientedimeno supporre che fosse tale per l'amicizia grande, che mostrò sempre co' fichi, che gli piacevano estremamente, e ne faceva scorpacciate dell'altro mondo.
Esempio: Buomm. Pros. var. 235: Quel gran colosso fabbricato in sogno, non dormendo, ma ghiribizzando, e fingendosi cose dell'altro mondo.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 8, 8: Mentre di que' due, che in Francia andaro, Cose dell'altro mondo io dir preparo.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 322: Sopra de' quali ornamenti, del significato loro e de' colori, dicevano spropositi dell'altro mondo.
Definiz: § LXXIII. E detto di persona, vale Che non mostra in ciò che fa o dice d'aver esatta conoscenza dei tempi in cui vive o delle condizioni in cui si trova, e simili. −
Esempio: Capp. Pens. Educ. 275: Gente.... dell'altro mondo, che tirava via pei fatti suoi, e a' pensanti non badava.
Definiz: § LXXIV. Del mondo, a modo di aggiunto e detto di persona, vale Mondano, Dedito alle vanità del mondo; o semplicemente Che vive in mezzo al mondo, Che si occupa delle cose temporali, per contrapposto a Spirituale, e simili. −
Esempio: Bocc. Lett. 60: Io mi ricordo, spesse volte, e molto più agevolmente e al sommo pontefice e a Carlo Cesare e a molti principi del mondo avere avuta l'entrata.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 29: Le quali [cose] gli uomini del mondo biasimano e fannone scherno.
Esempio: Leggend. B. Umilt. 48: Messer Bernardo de' Rossi di Fiorenza un giorno visitò la santa donna. Con tutto che fusse del mondo, molto devotamente la pregò nelle sue orazioni fusse raccomandato.
Esempio: Imit. Crist. 149: I sapienti del mondo.... sono privati della dolcezza della tua sapienza.
Definiz: § LXXV. E si usò anche aggiunto a un sostantivo astratto che si riferisca a persona di cui si parla, per significare che questa persona possiede in sommo grado la qualità indicata dal sostantivo. −
Esempio: Tav. Rit. 1, 420: Ahi Lancialotto, caro, piacente barone e prodezza del mondo, ec.
Esempio: Varch. Suoc. 1, 4: Io credo, che me n'arebbe servito, perchè.... egli è la gentilezza e la cortesia del mondo.
Definiz: § LXXVI. Si usa pure come aggiunto di un sostantivo, in frasi negative, per Qualsiasi, Alcuno, e simili. −
Esempio: Bocc. Decam. 4, 149: De' così fatti (sogni) e de' più spaventevoli assai n'ho già veduti, nè perciò cosa del mondo più nè meno me n'è intervenuto.
Esempio: Machiav. Comm. 115: Sonmi messo a fare quello per te, ch'io non avrei fatto per uomo del mondo.
Esempio: Deput. Decam. 81: Ella (la seconda persona) si adopera ancora che non si parli con persona, e vi si mette il Ti, segno suo proprio, senza che vi faccia cosa del mondo.
Definiz: § LXXVII. E usato comunemente con un adiettivo o un avverbio comparativo, dà ad essi forza di superlativo. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 6: Se un sarà di un vile castello nato, e siene fuori, perch'egli sia nella migliore città del mondo, sì desidera di tornarvi.
Esempio: Dant. Conv. 337: La guglia di San Pietro sarebbe la più nobile pietra del mondo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 52: L'opera sta pur così, e tu puoi, se tu vuogli, qui stare il meglio del mondo.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 256: Erano i più belli ed i più vezzosi fanciulli del mondo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 132: Da poco in qua s'è messa la più folta neve del mondo, e nevica tuttavia.
Esempio: Manett. A. Op. stor. 35: V'era venuto Filippo di ser Brunellesco, e con le maggiori risa del mondo.... si fece ragguagliare di tutto da uno di que' fratelli.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 25: Mentre con la maggior stizza del mondo Tanto l'indugio suo quivi prolunga, Vede ec.
Esempio: Varch. Stor. 1, 139: Dalla paura mosso, chè non era il più animoso uomo del mondo.... ordinò ec.
Esempio: Cellin. Vit. 206: Mi fece le più sterminate carezze che mai si possa fare a uomo del mondo.
Esempio: Allor. A. Cap. 2: I più sgraziati del mondo, e più sciocchi Son quei, che son dassai o son tenuti, Nati perchè riposo lor non tocchi.
Esempio: Red. Lett. 1, 365: Se una volta io fossi fatto degno di qualche suo comandamento, mi chiamerei il più fortunato uomo del mondo.
Esempio: Nell. Iac. Gelos. disinv. 1, 7: Io lo credo per questo il più infelice del mondo.
Definiz: § LXXVIII. Si usa pure, per maggiore efficacia, in costrutto con alcuni adiettivi, come Primo, Tutto, Ogni, Solo. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 47: Tutti i papi del mondo non ti potrebbono legare ec.
Esempio: Tav. Rit. 1, 317: Ora voi vi volavate partire per ogni modo del mondo.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 5: La vuol menar via ad ogni modo; ed ella, pazzerella, vuole andar seco a tutte le vie del mondo.
Esempio: Segner. Pred. 193: Questi sono i paralogismi, i quali tradiscono tutti i peccatori del mondo.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 24: Si danno ad intendere di essere i primi uomini del mondo ed i prototipi della sapienza.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 6: In tutt'i secoli del mondo sono state le donne benissimo educate.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. 5, 195: Che cosa è abbaco?... È 'l solo libro del mondo che vaglia qualche cosa.
Definiz: § LXXIX. E apposto a un sostantivo, in frasi negative. −
Esempio: Tav. Rit. 1, 321: Niente fue appo lui messer Brunoro lo Bruno.... nè altro cavaliere del mondo.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 102: Costei in niun luogo del mondo si voleva fidare ad esser col monaco, se non in casa sua.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 100: Essendo i nomi comuni, molti si fanno d'una casa, che non hanno a far nulla del mondo con essa.
Definiz: § LXXX. Pure apposto a un sostantivo, si usò anche in frase affermativa. −
Esempio: Tav. Rit. 1, 345: Fue tenuto da tutti gli cavalieri, quello uno de' begli colpi del mondo.
Definiz: § LXXXI. Di mondo, usato come aggiunto di uomo, vale Esperto del modo di vivere e di trattare nel mondo. −
Esempio: Manz. Prom. Spos. 18: Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende.
Definiz: § LXXXII. E detto così di uomo come di donna, vale Che vive nel secolo; in contrapposto a Religioso. −
Esempio: Segner. Pred. 159: Quei di mondo.... non avran bisogno maggiore di penitenza e di macerazion corporale per compensare i lor passati misfatti?
Definiz: § LXXXIII. In costrutto con certi adiettivi, come Alcuno, Niuno, Ogni, e simili, si appone per maggiore efficacia. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. 7: Dicesi ancora d'una terra e d'una colla là oltremmare, la quale è sì tenace e sì forte, che per nulla maniera di mondo si può partire, quando è appiccata.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 9: Or chi può far sì, che al tutto si possa conservare netto...? Non può esser per nullo modo di mondo, no.
Esempio: Cess. Scacch. volg. 28: Mentre ch'e' Romani amarono la povertade, in ogni luogo di mondo ebbero la segnoria.
Definiz: § LXXXIV. Di questo mondo, usasi come maniera aggiuntiva, a denotare indeterminatezza, o la maggiore o minore possibilità di checchessia; talora anche con un certo scherzo. −
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 459: In una città di questo mondo, entrando un prete fiorentino dello Stato, ec.
Esempio: Bottar. Dial. 39: Queste son cose che intravvengono ad ognuno e in ogn'altra professione e in ogn'altro affare che si abbia a trattare con gli uomini di questo mondo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 31: Sì: per chi gode fare il vagabondo, Egli è il più bel mestier di questo mondo!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 238: Tutti i provvedimenti di questo mondo, per quanto siano gagliardi, non hanno virtù di diminuire il bisogno del cibo, ec.
Definiz: § LXXXV. E si usò pure a rafforzare una frase avverbiale negativa. −
Esempio: Deput. Decam. 109: È nostro e buono (verbo), ma di altro significato.... e non punto di questo mondo a proposito in quel luogo.
Definiz: § LXXXVI. In questo mondo, vale lo stesso che il semplice Nel mondo. −
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 117: E non si dice infatti in questo mondo D'un letterato: egli è una testa quadra!
Definiz: § LXXXVII. Nel mondo, in locuzione avverbiale, vale Sulla terra, o anche Tra gli uomini, Nella vita, e simili; ma si usa piuttosto in senso pleonastico. −
Esempio: Dant. Inf. 26: S'io meritai di voi assai o poco, Quando nel mondo gli alti versi scrissi, Non vi movete.
Esempio: Petr. Rim. F. 288: Così nel mondo Sua ventura ha ciascun dal dì che nasce!
Esempio: Sannazz. Arcad. T. 90: Chi vedrà mai nel mondo Pastor tanto giocondo, Che ec.?
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 139: V'è ogni donna affatto, ogni donzella Piacevol più ch'altrove sia nel mondo.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 7: Venne nel mondo un diluvio, che fue Sì rovinoso, che ec.
Esempio: Gell. Circ. 145: Oh di quanto male è cagione nel mondo questo coprire i vizj col mantello della virtù!
Esempio: Allor. A. e C. Rim. 2, 243: Ma quant'altri pericoli nel mondo Fanno a' mortali ognor paura e danno ec.?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 44: Il secondo fu uno staffiere, il quale avea servito nel mondo ad una civettina lungo tempo.
Definiz: § LXXXVIII. Per cosa del mondo, Per cosa alcuna del mondo. −
V. Cosa, § CXLIV.
Definiz: § LXXXIX. Per il mondo, in costrutto con alcuni verbi, come Andare, Mandare, e simili, vale Di luogo in luogo; e usasi parlando di persona che fa vita errante. −
Esempio: Bocc. Decam. 2, 301: Io sono la misera sventurata Zinevra, sei anni andata tapinando in forma d'uom per lo mondo.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 308: Essi andando per lo mondo.... s'imaginano che ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 58: L'andar così pel mondo è pure ostico.
Esempio: Bern. Orl. 14, 51: Andò pel mondo per terra e per mare.
Esempio: E Bern. Lett. fam. V. 267: Voi mi cominciate a somigliare Enea, che s'andava aggirando pel mondo, e ora era cacciato di Tracia, ora ec.
Esempio: Salv. Spin. 1, 1: Ci recaron novelle certe che a Guelfo, andato sempre fino a otto mesi fa per lo mondo mercatantando con un Gismondo Odoardi, ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 501: Non bastava forse che la natura avesse fatto una faccia così magra senza che l'arte volesse.... trarla, come dire, fuori di Vinegia.... per mandarla qua e colà pel mondo a farsi vedere da chi non l'ha veduta mai e far sapere a tutti com'io sono fatto? (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XC. Per tutto l'oro del mondo. −
V. Oro.
Definiz: § XCI. In capo al mondo o In capo del mondo. −
V. Capo, § LXXXVIII.
Definiz: § XCII. Un mondo, usato avverbialmente, vale Moltissimo, Grandemente. −
Esempio: Allor. A. e C. Rim. 2, 243: Ma quant'altri pericoli.... Fanno a' mortali ognor paura e danno, Che stanno da costor discosto un mondo?
Esempio: Deput. Decam. 99: E se la intenzion nostra fusse così di aprire la forza e le propietà della lingua,... noi avremmo tal volta campo di allargarci un mondo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 159: Quantunque.... fussero non sol trapelate ma cresciute un mondo cotali delizie e morbidezze in Roma, non si era ec.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 1, 93: E tanto più è riprendevole questo abuso dell'Ariosto, quanto che in persona sua poetica siccome in altra, usa egualmente la stessa trivialità di parlare. La qual cosa è manco lecita un mondo.
Definiz: § XCIII. E nello stesso significato, usasi specialmente col verbo Valere, anche nella frase Più d'un mondo. −
Esempio: Bern. Orl. 36, 1: La tribulazione, La guerra, e finalmente tutto 'l male Che tanto ci conturba, un mondo vale, Perchè ec.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 26: Fra i quali fu al medesimo tempo Asclepiodoro, il quale nella proporzione valse un mondo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 139: Per l'occasione, che, se ben sempre in tutte le cose vale un mondo, in certi casi e tempi non ha veramente paragone.
Esempio: Cecch. Donz. 3, 8: Un servitor nostro di casa.... vale un mondo per far uno Apparecchio.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 272: Oh Monel, tu vali un mondo!
Esempio: Lipp. Malm. 8, 4: Ed egli, che d'un mondo assai più vale, Sta fuori tutta notte.
Definiz: § XCIV. Abbandonare il mondo, vale Uccidersi; ed anche semplicemente Morire. −
Esempio: Bocc. Fiamm. 153: Ecco, quella cagione che la Sidonia Elisa ebbe d'abbandonare il mondo, quella medesima m'ha Panfilo donata.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 16: Non era ancora il suo termine giunto, Ch'ella dovessi il mondo abbandonare.
Definiz: § XCV. Andare all'altro mondo, o nel mondo di là, ovvero Andarsene dal mondo, valgono Morire. −
Esempio: Salvin. Disc. 1, 410: Andare nel mondo di là pieno di bella speranza e francheggiato dallo scudo della sua coscienza.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 23: E s'avvien che dal mondo anch'io men vada, Tu rimani nel mezzo d'una strada.
Esempio: E Guadagn. Poes. 1, 102: Vada allegramente L'ammalato all'altro mondo.
Definiz: § XCVI. Andare il mondo alla rovescia, o a rovescio, e anche si disse alla riversa, e assolutam., Il mondo alla rovescia, sono modi proverbiali, che si usano quando si voglia dire che si fanno le cose contro l'ordine naturale e la comune usanza -
Esempio: Cant. Carn. 2, 531: La povera virtù quasi è dispersa, Perchè 'l mondo va tutto alla riversa.
Definiz: § XCVII. Aver visto un bel mondo! dicesi di Chi nel corso della vita ha avuto la fortuna molto favorevole, e specialmente se da basso stato è pervenuto a un'invidiata condizione.
Definiz: § XCVIII. Dare al mondo, vale lo stesso che Mettere al mondo, come oggi più comunemente si dice. −
Esempio: Medit. Alb. Cr. 34: Il qual grano ingenerò la benedetta terra, cioè la Vergine Maria, e diedelo al mondo.
Esempio: Sannazz. Arcad. T. 262: Ma tu.... prendi la sonora sampogna, figliuol mio, e fa' che colei, che si allegrò d'averti dato al mondo, si rallegri oggi di udirti cantare.
Esempio: Car. Eneid. 10, 1125: Diè Paride al mondo Ecuba pregna Di fatal fiamma.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 349: Dal sommo Giove Gravida fatta, diedi al mondo il vago E facondo Mercurio.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 124: Quel secolo non diede al mondo un'opera di natura o d'arte simile alla fortuna di Dionisio (qui figuratam.).
Esempio: Segner. Incred. 134: Non sappiam noi quante volte padri cattivi abbiano dati al mondo figliuoli buoni, nè solo buoni, ma ottimi, che poi recarono un incredibil profitto al genere umano?
Definiz: § XCIX. Dormire al mondo, si disse per Non curarsi delle cose del mondo. −
Esempio: Cell. G. Lett. 26: Però ti priego, che mi lasci dormire al mondo, e non mi destare colle lettere tue ec.
Definiz: § C. Entrare nel mondo, dicesi di Chi, uscito dalla prima gioventù, prende qualche avviamento, o comincia ad aver pratica delle cose della vita. −
Esempio: Pindem. Poes. 298: Nel mondo entrato, e novellino autore,... Cortesemente dai leggiadri spirti Mi vidi accòr.
Definiz: § CI. Essere fuori del mondo, dicesi, figuratam., di persona che non si cura delle faccende o delle meschinità del viver umano.
Definiz: § CII. E detto di luogo, vale Essere fuori di mano, remoto, e simili.
Definiz: § CIII. Essere nell'altro mondo, vale Essere fuori di sè, Non essere più presente a sè medesimo. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 195: La quarta volta beve il Genovese dodici bicchieri; quel del Signore, che era nell'altro mondo, appena gli potè bere; pur gli bevve, sforzandosi quanto potéo.
Definiz: § CIV. Girare il mondo, vale Viaggiare molto e spesso. −
Esempio: Bentiv. G. Lett. 91: Tali e sì fatte cose concernenti il governo vorrei che m'osservassero e mi possedessero ben le persone che girano il mondo.
Definiz: § CV. Lasciare il mondo, vale Morire. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 62: Avrà forza di far seco felice.... il suo congiunto, Il qual, come ella poi lascierà il mondo, Così de l'infelici andrà nel fondo.
Definiz: § CVI. Lasciare il mondo come l'abbiamo trovato, vale Non introdurre in checchessia alcuna novità, Lasciare le cose come stanno. −
Esempio: Deput. Decam. 1: Hanno voluto alcuni..., che se si riceve questo nome (di Principe Galeotto apposto al Decamerone) che e' chiamano titolo, si contraviene alla mente dell'autore. Altri, più semplicemente procedendo, hanno per più sicura, lasciare il mondo come l'hanno trovato.
Definiz: § CVII. Levare dal mondo, o da questo mondo, Togliere dal mondo, o da questo mondo, Trarre, e simili, dal mondo, o da questo mondo, vale Uccidere, Far morire. −
Esempio: Bocc. Laber. 156: Meco immaginai di costrignerla (la morte) a trarmi del mondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 13: Fu d'Ulisbona Re (tolto dal mondo Larbin) Tessira.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 58: Dispone tra sè levar dal mondo, Come il primo marito, anco il secondo.
Esempio: Car. Lett. var. 4: Se voi stavate tre ore più in Roma, senza manco niuno, vi volea trar da questo mondo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 8: Questi in parte furono da Ercole nell'andare attorno levati del mondo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 193: Il Signore.... leva dal mondo il bambino.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 6, 14: Fu tolto dal mondo dall'inglorioso morbo di pestilenziali gavoccioli.
Definiz: § CVIII. Mandare all'altro mondo, o nell'altro mondo, vale Uccidere, Far morire. −
Esempio: Not. Malm. 2, 775: Mandarla un tratto al rezzo. Mandarla subito nell'altro mondo.... Ammazzarla.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 387: Io so che, quando ho voluto mandare all'altro mondo qualcheduno, uomo o donna che fosse, c'è voluto altro.
Definiz: § CIX. Mettere al mondo, vale Generare o Partorire. −
Esempio: Saccent. Rim. 1, 226: Figliuol mio, grande e grosso e bue davvero, Che sedici anni fa ti messi al mondo ec.
Esempio: Martin. T. V. 11, 380: Egli ha messo al mondo un figliuolo, che sarà in somma miseria.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 21: Sua Altezza la nostra Granduchessa Un'angioletta di forme leggiadre Avea novellamente al mondo messa.
Definiz: § CX. Mettere al mondo alcuno, dicesi figuratam. per Dargli un avviamento, notorietà, fama.
Definiz: § CXI. Morire al mondo, vale Farsi religioso. −
Esempio: Fag. Rim. 6, 75: Padre, mi parto, per morire al mondo, Che di sua legge, al ciel sempre rubella, Voleami vile e sven¬turata ancella.
Definiz: § CXII. E figuratam. vale Farsi, Diventare, indifferente a tutto; Non volere impacciarsi più di nulla, e simili. −
Esempio: Giust. Vers. 4: Son morto al mondo; e se il padron lo vuole, Al messo, all'esattore, all'aguzzino Fo di berretta.... Son morto al mondo; E se novello insulto Mi vien da commissarj o colli torti, Dirò ec.
Definiz: § CXIII. Non tenere al mondo, detto di una data somma di danaro, o simile, e riferito a persona, serve a denotare che la persona indicata ne può fare a meno senza alcun danno o incomodo. −
Esempio: Panciat. Scritt. var. 238: Dico questo per zelo della riputazione del padrone, e non per la pitoccheria di trenta scudi che non mi tengono al mondo.
Definiz: § CXIV. Parere ad alcuno d'aver tutto il mondo addosso, significa Esser alcuno impensierito o abbattuto per molestia d'animo, per indisposizione di salute, e simili.
Definiz: § CXV. Parer la fin del mondo, dicesi quando scoppia un temporale o accade gran rovina, confusione rumorosa, e simili. −
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 215: Mezzo balcone uscito de' gangheri ne venne giù tempestando e percotendo per la muraglia, con un rumore che parea la fine del mondo.
Definiz: § CXVI. Parere alcuno tutto il mondo, vale Aver quegli grande apparenza, Sembrare di grande importanza. −
Esempio: Fr. Giord. Pred. 59: Verrà uno, e sarà avvistato, e parrà tutto 'l mondo, ed è vento.
Definiz: § CXVII. Parere un altro mondo, si dice quando alcuno trova intorno a sè cambiato tutto, nelle persone o nelle cose. −
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 303: Veduto questo Agnolo e la città tutta mutata, gli pareva un altro mondo e un altro modo di vivere.
Definiz: § CXVIII. Parere di entrare in un mondo nuovo, si dice quando alcuno vede o sente cose che lo fanno maravigliare per la novità. −
Esempio: Red. Lett. 1, 83: Nell'essere ammesso dal sig. Redi, mi è paruto di entrare in un mondo nuovo, conciossiecosachè nelle cose naturali ed anatomiche io non mi era esercitato mai, se non ec.
Definiz: § CXIX. Partirsi dal mondo, o di questo mondo, Passare, o simili, dal mondo, o di questo mondo, vale Morire. −
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 212: In uno dì passaro di questo mondo e andaro a vita eterna.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 27: Partitosi dal mondo poco tempo fa, giunse qui negli Elisj a tutte le più dotte e onorate anime caro.
Definiz: § CXX. Porre al mondo, detto di Dio, o della natura, vale Far nascere; e detto di donna, Partorire. Più comunemente Mettere al mondo. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 1: Per questo Mario e Silla pose (Dio) al mondo E duo Neroni e Caio furibondo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 244: La bella schiava in breve tempo si acquistò l'animo di colei che avea posto al mondo il suo padrone.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 230: Non potendo far questo, ti si converrebbe astenere da porli al mondo.
Definiz: § CXXI. Rimettere al mondo, vale Far riavere, Ridonare le forze; detto di cibo, di bevanda, di farmaco, e simili.
Definiz: § CXXII. E in senso morale, vale Sollevare alcuno dallo stato di miseria o di avvilimento, o dall'abbattimento d'animo in cui era.
Definiz: § CXXIII. Sapere che cosa è il mondo, vale Conoscer bene per esperienza le cose della vita, e quindi Aver malizia, furberia, e simili. −
Esempio: Cant. Carn. 1, 231: Quest'altra, ch'è un po' più attempatetta E sa che cosa è 'l mondo, Se vi piace, ec.
Definiz: § CXXIV. Sapere che uno è al mondo, Ricordare, e simili, che uno è al mondo, vale Sapere, Ricordare, che egli vive, esiste, e simili. −
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 332: Or si sa 'l nome, o per tristo o per buono; E sassi pure ch'al mondo i' ci sono!
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XIII, 398: Gli riduca a memoria che siamo al mondo.
Definiz: § CXXV. Togliere dal mondo, e anche Trarre, dal mondo. − V. § CVII.
Definiz: § CXXVI. Uscire al mondo, vale Nascere; più comunemente Venire al mondo. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 59: In un medesimo utero d'un seme Foste concetti, e usciste al mondo insieme.
Definiz: § CXXVII. Uscire del mondo, vale Morire. −
Esempio: Petr. Vit. volg. 9: Debbe lo 'mperadore uscire del mondo giacendo in terra? E così ritto si morì.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 160: A poco a poco vo conghietturando che non mi gioverà anche l'uscire del mondo.
Definiz: § CXXVIII. E si disse anche per Uscir fuori di sè, Rimanere trasecolato. −
Esempio: Mazz. Lett. 1, 18: Sappiate ch'io ho sì servito Ambruogio, che uscirebbe del mondo, s'io gliel dicesse.
Definiz: § CXXIX. Venire al mondo, o nel mondo, vale Nascere. −
Esempio: Lat. B. Tesorett. 15: Tornai alla natura, Ch'audivi dir, che tene Ogn'uom, ch'al mondo vene.
Esempio: Pucc. A. Rim. V. 100: Signor, ciascuno in questo mondo vene Per morire ed andare al sommo bene.
Esempio: Ar. Sat. 154: Unga il suo schidon pure, o il suo tegame, Sin all'orecchio a ser Vorano il muso, Venuto al mondo sol per far letame.
Esempio: Buonarr. Tanc. 5, 5: E venni al mondo per istarci a tedio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 11: Questo buon uomo di Omero, con quelle sue ingegnose invenzioni, fu il primo ad aprire tutt'i cervelli della Grecia, ravvolti, innanzi ch'egli venisse al mondo, nelle tenebre dell'ignoranza.
Definiz: § CXXX. E figuratam. −
Esempio: Giord. Op. 1, 235: Alla congregazione cristiana, venuta da circa trecento anni nel mondo, rimproveravano una estrema ignoranza.
Definiz: § CXXXI. Pur figuratam., vale Farsi conoscere, Acquistare importanza, o anche Prender pratica della vita, Entrare nella società civile. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 150: Deh, che non ti vergogni! comincia prima a venire al mondo, che tu ragioni d'arma, come stu fussi il Dusnam di Baviera.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 4: Ella è compatibile, perchè vien quasi adesso al mondo.
Definiz: § CXXXII. Caschi il mondo, si usa in maniera enfatica, per dire A qualunque costo.
Definiz: § CXXXIII. Contento io o me, tu o te, ec., contento il mondo. −
V. Contento, § XXI.
Definiz: § CXXXIV. Così va il mondo, Così va questo mondo, Come va il mondo, e simili, sono maniere sentenziose o esclamative, colle quali si riconosce o s'invita altri a riconoscere con rammarico, con disapprovazione, o simili, il cattivo andamento delle cose di questo mondo. −
Esempio: Petr. Rim. F. 278: Come va 'l mondo! or mi diletta e piace Quel che più mi dispiacque.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 69: Così va questo mondo, Ulivier mio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 33: Ma non ti dubitar, chè quanto a me Io non son mai per torla (una fanciulla in moglie); non che ella Non sia da bene, buona e bella giovane E ricca; ma tu sai come va il mondo, Io son legato altrove.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 508: Così va 'l mondo. Se siamo ammalati, Noi facciamo ogni cosa per guarire; E guariti, ogni cosa per basire.
Esempio: Bald. Vers. 98: Così va il mondo; e chi resister puote Al corso de le cose?
Definiz: § CXXXV. Da che mondo è mondo, o Da poi che il mondo è mondo, è maniera enfatica che vale In ogni tempo, In qual si voglia tempo od età. −
Esempio: Grazz. Comm. 95: Io voglio che voi intendiate la maggior disavventura e il più strano e nuovo caso che dappoi che 'l mondo è mondo s'udisse mai.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 41: E un giorno sì felice e sì giocondo Non s'è mai visto dacchè mondo è mondo.
Definiz: § CXXXVI. E Finchè mondo sarà mondo, è pur maniera enfatica denotante una perpetua e costante condizione di cose. −
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 134: Finchè mondo sarà mondo, Troveremo ad ogni passo Teste dure e cor di sasso!
Definiz: § CXXXVII. Faccia il mondo, si usò a modo d'interiezione, per Sia pure, Avvenga che può, e simili. −
Esempio: Gell. Capr. Bott. 23: Se io non porto pericol di morire, basta; e se io nun intenderò così bene, faccia il mondo, e' vivon le bestie e non intendono.
Esempio: Varch. Suoc. 1, 4: Faccia il mondo, io non sono per abbandonarla, essendosi ella fidata di me.
Definiz: § CXXXVIII. Il mondo è di chi se lo piglia; è modo proverbiale usato a significare che le persone ardite e poco scrupolose ottengono ciò che vogliono. −
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Altri affidati Dal fautor proverbio antico e vero, Il mondo esser di quel che se lo piglia, Vi ponean su la man.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 59: La fortuna è amica degli audaci, ed il mondo è di chi se lo piglia.
Definiz: § CXXXIX. Il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale, o Questo mondo, è fatto a scale, chi le scende e chi le sale; proverbio che denota la varia e opposta vicenda o fortuna degli uomini. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 75: Il mondo è fatto a scale, Vedi, compar, chi scende e chi su sale.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Mondo.... Diciamo: Questo mondo è fatto a scale Chi le scende e chi le sale, e vale: A chi è propizio, a chi è contrario.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 94: Il mondo, si suol dire, è fatto a scale, Al medesimo tempo uno le scende, E v'è subito l'altro che le sale.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 94: Dice il proverbio: il mondo è fatto a scale: Scende chi tace e chi più ciarla sale.
Definiz: § CXL. Il mondo è bello, perchè è vario; proverbio di chiaro significato.
Definiz: § CXLI. Il mondo è tutto suo; dicesi per lo più di persona vana, contenta del suo stato, della sua fortuna, e simili, e imbaldanzita dai prosperi successi.
Definiz: § CXLII. Morto il tale, morto il mondo; si dice per significare che alcuno pensa a vivere per sè e non ha o non vuol conoscere parenti o altre persone di cui si deva dar pensiero. −
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 91: Di' a mona Lesandra non guardi alla spesa...; chè morto noi, morto il mondo.
Definiz: § CXLIII. Non casca, o Non cascherebbe, il mondo, Non finirà, o Non finirebbe, il mondo, e simili modi, servono a indicare che una data cosa può farsi con piccolo danno. −
Esempio: Sassett. Lett. 210: Io giudico che quando voi corressi 100 ducati per nave, ciascuno in sua proprietà, di risico, che 'l mondo non finirebbe.
Definiz: § CXLIV. Non sapere in che mondo uno si sia, è modo proverbiale che vale Rimanere confuso, stordito, Non sapersi raccapezzare, sia per ismemorataggine, sia per grande sorpresa; e talora anche Essere balordo. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 8, 87: Berlinghieri in terra inginocchiossi, E non sapeva in qual mondo si fossi.
Esempio: Giambull. P. F. Lez. 8: Per un vituperio estremo si proverbiano tuttodì le persone che di quelle (scienze) sono ignoranti, con dire: tu non sai dove tu ti sei: od e' non sa in che mondo e' si sia.
Esempio: Grazz. Comm. 96: Io per me non so in qual mondo io mi sii.
Esempio: E Grazz. Cen. 73: Il quale, rinvenuto, stette più d'un'ora innanzi ch'egli parlasse, e più di tre che non rispondeva a proposito, e non sapeva in qual mondo si fusse.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 41: Don Abbondio non sapeva più in che mondo si fosse.
Definiz: § CXLV. Pigliare il mondo come viene; vale in proverbio, Non darsi pena di ciò che può accadere, Adattarsi alla fortuna quale si presenta. −
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 145: Chi vuol di scudi aver le casse piene; Chi stare allegro sempre e far gran cera, Pigliando questo mondo com'e' viene.
Esempio: Cecch. Diss. 1, 1: Io, che sono stato sempre uomo di buon tempo e che mi piglio il mondo come e' viene, me n'andai a Roma, ec.
Esempio: Salv. Granch. 1, 2: Sanno accomodarsi a' tempi E si pigliano il mondo, com'e' viene.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 10: Chi vuol vivere in quiete più che sia possibile, bisogna che pigli il mondo come viene.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 25: Il mondo se lo piglian come viene, E si gettan gli affar dietro le rene.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 38: Quanto a me, vo' sperar che vada bene; Se no, piglierò il mondo come viene.
Definiz: § CXLVI. Possa il mondo o no, si disse per Ad ogni modo, A qualunque costo. −
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 20: Vuole, possa il mondo o no, ch'e' fusse più tosto una giornea, ch'una bernia.
Definiz: § CXLVII. Può fare il mondo! in costrutto con una proposizione retta dalla cong. Che, e assolutam. Poffare il mondo! Poter del mondo! sono maniere esclamative, che esprimono maraviglia o impazienza o sdegno. −
Esempio: Pulc. L. Lett. 27: Può fare il mondo ch'io me gli perda a questo modo?
Esempio: Firenz. Comm. 1, 354: Può far il mondo ch'i' non possa colorire cosa ch'i' disegni!
Esempio: Red. Lett. 1, 162: Oh poffare il mondo! Nel leggere le Giunte al nostro Vocabolario della Crusca ultimamente stampate..., vi ho trovati scorsi due grossi errori.
Esempio: E Red. Lett. 1, 186: Oh poter del mondo! il bel lavoro, che fanno nelle nostre budella quelle decozionacce imbrogliate con una infinità di erbe ec.
Definiz: § CXLVIII. Rovini il mondo! è maniera esclamativa, colla quale si esprime indifferenza per tutto ciò che può accadere. −
Esempio: Giust. Vers. 3: Io me la rido, e sono indifferente, Rovini il mondo!
Definiz: § CXLIX. Tutto il mondo è paese; è proverbio che vale che i costumi degli uomini non differiscono gran che da luogo a luogo, e che da per tutto s'incontra del bene e del male. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 525: Tutto il mondo è paese; e buon ministri D'ogni cosa san far bottega grossa.
Esempio: Segner. Incred. 2: Ritornando alla patria, con opinione che finalmente tutto il mondo è paese, vi riporta il veleno che concepì nell'incauto pellegrinaggio.
Esempio: Magal. Lett. At. 170: Si trova da ultimo che tutto il mondo è paese, essendo i nostri più venerabili teologi, come i bonzi del Giappone.
Esempio: Fag. Comm. 3, 348: V'intendo, tutto il mondo è paese.
Definiz: § CL. Vada il mondo in carbonata. −
V. Carbonata, § II